Incontri, laboratori, passeggiate in libertà. Per la penultima giornata di festival, sabato 22 maggio, Triestebookfest si moltiplicherà, proponendo alcuni eventi in contemporanea. Come sempre la modalità di fruizione degli appuntamenti sarà doppia, in diretta streaming sui canali social del Triestebookfest, e con la presenza, contingentata, del pubblico. Per partecipare in presenza agli incontri, ai laboratori e alle passeggiate sarà obbligatoria la prenotazione, fino a esaurimento dei posti, al numero +393314373087 (anche via WhatsApp).
Alle 10 tornerà uno degli appuntamenti storici di Triestebookfest, la passeggiata in compagnia dello storico dell’arte Luca Bellocchi. Quest’anno si tratterà di una “passeggiata letteraria in liberty” per Trieste, con partenza da via Segantini, all’entrata del parco Bazzoni, e prenotazione obbligatoria (triestebookfest@gmail.com).
Alla stessa ora, nell’Auditorium del Museo Revoltella, appuntamento con l’editore e libraio triestino Simone Volpato e il filologo e docente Stefano Carrai: i due studiosi dialogheranno sui 100 anni del Canzoniere di Umberto Saba. Cent’anni fa, nel 1921, usciva infatti dopo tante tribolazioni editoriali, per i tipi della sua stessa libreria antiquaria, l’opera omnia del poeta, al costo di 12 lire. Si trattava della prima edizione, che venne ampliata nelle successive fino a raccogliere tutta la produzione poetica di Saba: 437 testi scritti in oltre 50 anni (1900-1954).
Alle 11 altro doppio appuntamento targato Tbf. Per la prima volta si entrerà all’interno del nuovo Museo della Letteratura, allestito dal Comune in Piazza Hortis, con un laboratorio di poesia proposto da ZufZone, collettivo di giovani poeti triestini, insieme agli Ammutinati (Christian Sinicco, Giuseppe Nava, Matteo Danieli e Furio Pillan). Il laboratorio prevede al massimo 10 partecipanti dai 18 ai 40 anni, con prenotazione obbligatoria. In alternativa alle 11 ci sarà un’altra passeggiata per Trieste, stavolta dedicata ai bambini dai 7 agli 11 anni e con prenotazione obbligatoria. Partendo dal Museo Revoltella Corrado Premuda, autore della “Guidina di Trieste” (Edizioni EL, 2020), racconterà Trieste ai più piccoli.
Alle 11.30 Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, fondatore con la moglie di Penny Wirton, una scuola gratuita di italiano per immigrati, parlerà della propria esperienza e di quella dei suoi studenti a partire dal libro “Via dalla pazza classe. Educare per vivere” (Mondadori, 2019). Nel libro, partendo dalla testimonianza delle scuole Penny Wirton, Eraldo Affinati racconta la storia di una nuova esperienza didattica dove ci si guarda negli occhi, sedendo allo stesso tavolo, senza classi e senza voti, in una relazione d’amicizia e simpatia. Nel suo diario personale e pubblico, in cui s’intrecciano la dimensione pedagogica e letteraria, sono raccolte riflessioni su temi cruciali: la responsabilità di chi viene chiamato a formare i ragazzi, i viaggi della speranza mischiati a quelli della morte, i fantasmi della Shoah, la natura equivoca della nuova libertà digitale, gli adulti fragili, il rischio delle parole gratuite e delegittimate, la potenza del vero volontariato, il nodo spinoso del giudizio e della valutazione, il possibile inganno della risposta esatta e il valore paradossale di quella sbagliata. Insegnare, scrivere e parlare chiamano in causa il nostro modo di stare insieme e ci spingono a ripensare un’idea dell’Europa, sostiene Affinati.
Nel pomeriggio, alle 17.30, sarà la volta di Paolo Zardi, ingegnere e scrittore padovano, che in dialogo con la giornalista Sara del Sal presenterà il suo ultimo romanzo, “Memorie di un dittatore” (Giulio Perrone Editore, 2021), una spiazzante meditazione sul potere dispotico proposta allo Strega da Paolo Di Paolo. “In “Memorie di un dittatore” Paolo Zardi dà forma a una spiazzante meditazione sul potere – il potere che si desidera e che si conquista, si ottiene talvolta senza nemmeno usare violenza: semplicemente prendendo atto delle conseguenze, assecondando la piega degli eventi. Con meschina ambiguità, senza lo sforzo di diventare altro da ciò che si è”, scrive Di Paolo. Attraverso una confessione fluviale, affidata a una voce sorniona, sibillina, priva di rimorsi, elaborata con grande controllo stilistico, “Zardi addomestica la distopia, traveste da satira un romanzo serissimo e perturbante sull’eterna attesa di un popolo radunato sotto a un balcone. E su come l’uomo che infine si affaccia, per paradosso, incarni al meglio il peggio dei suoi sudditi”.
Alle 18.30 infine il giornalista e scrittore Pietro Spirito racconterà, intervistato dal giornalista e scrittore Francesco De Filippo, il suo ultimo romanzo, “Gente di Trieste” (Laterza, 2021), che raccoglie una serie di “storie di libertà” di un’ampia galleria di personaggi triestini noti e meno noti: viaggiatori per protesta, esploratori intraprendenti, scienziati visionari, inventori sfortunati, poeti e artisti dimenticati, imprenditori eccentrici, eroi senza pace. Come Carl Weyprecht, l’esploratore polare che scoprì la Terra di Francesco Giuseppe; Josef Ressel, che inventò l’elica delle navi ma nessuno lo riconobbe; Vittorio Benussi, che ideò la macchina della verità e morì nella menzogna. Ma anche lo scrittore Italo Svevo o il grande poeta Umberto Saba, che in punto di morte confessò di essere responsabile del suicidio di due sue giovani commesse.
(Foto di Fabio Rinaldi)