Terza giornata, giovedì 20 maggio, per il Triestebookfest 2021. All’Antico Caffè e Libreria San Marco, con la presenza, contingentata, del pubblico, e in diretta streaming sui canali social del festival, si partirà alle 11 con un incontro tutto al femminile. L’autrice e musicista serba Melinda Nadj Abonji e la sua traduttrice, Roberta Dago, insieme all’architetta e scrittrice Diana Bosnjak, presenterà il volume “Soldato tartaruga” (Keller, 2021). E’ il racconto di un ragazzino, Zoltán Kertész, che ha occhi di uno stupendo azzurro e vive al confine tra Serbia e Ungheria, ma da quando è caduto dalla moto di suo padre non è più lo stesso. Non riesce più a fare quel che faceva prima, così passa dall’impastare il pane al magazzino, dove il suo unico incarico diventa quello di spostare sacchi di farina. Il resto del tempo lo trascorre a riempire di lettere le caselle delle parole crociate, a coltivare il suo giardino pieno di fiori e piante e a giocare con il cane Tango. Ma siamo all’inizio degli anni Novanta, la guerra della Jugoslavia dissolta è scoppiata e a casa sua si presentano i militari per arruolarlo nell’Armata popolare jugoslava. Ma cosa può fare un outsider, lo scemo del villaggio, in un mondo di odio e obbedienza cieca? Il ragazzino viene arruolato a forza, una storia di privazione di libertà di chi viene ingiustamente coinvolto in una guerra che non gli appartiene. Melinda Nadj Abonji, nata nel 1968 a Bečej, allora Jugoslavia oggi Serbia, è al suo secondo romanzo, preceduto da “Come l’aria” (Voland, 2012): entrambi sono stati adattati per il teatro e tradotti in italiano da Roberta Gado.
Alle 17 toccherà alla scrittrice Elisa Ruotolo, che in dialogo con la filosofa e scrittrice Michela Marzano presenterà “Quel luogo a me proibito” (Feltrinelli, 2021), una storia ambientata in un Meridione ancora arcaico, in cui il nido protettivo della famiglia diventa un nodo soffocante, un limite alla libertà individuale. L’educazione che imbriglia il corpo, la paura del desiderio e la vergogna dell’inadeguatezza frenano la protagonista, che si scioglie solo nelle sue fantasie o nei libri. Tanto che la ritroviamo a quarantadue anni ancora inesperta di sé e degli uomini, ancora vergine. Pagine crude e tuttavia sensuali, nutrite di una forza poetica che continua a riecheggiare: non c’è niente che duri più a lungo di quel che abbiamo mancato.
Appuntamento con la filosofia invece alle 18: Maura Gancitano e Andrea Colamedici, fondatori e anime di Tlon, scuola permanente di filosofia e immaginazione e casa editrice, dialogheranno sul tema “Libertà è partecipazione”. Gancitano e Colamedici sono noti per il taglio accattivante e la trasversalità con cui trattano temi filosofici: le loro conferenze, postate sui social, sono seguitissime dai giovani.
A chiudere la giornata, alle 19, sarà Giusi Marchetta, insegnante e scrittrice (il suo ultimo saggio è “Tutte le ragazze avanti!”, Add, 2018), che discuterà con la scrittrice e sceneggiatrice Carolina Capria di donne e libertà femminile. Questo evento è realizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0. “Tutte le ragazze avanti” è la frase che Kathleen Hanna, band leader della Bikini Kill, urlava sempre dal palco dei concerti: un invito alla prima fila per chi è ai margini. In questa chiave pop nel suo saggio Marchetta ha riunito undici contributi di ricercatrici, blogger, social manager, illustratrici, per raccontare a ragazze e ragazzi il femminismo e interrogarsi sui suoi significati. “Ho sempre avuto bisogno di domandarmi quale fosse il modo giusto di essere femminista – scrive Marchetta -. Penso ancora che viviamo in un mondo in cui diciamo alle bambine che possono essere quello che vogliono, ma che non sia esattamente vero. Col tempo il femminismo per me è diventato una parola da declinare al plurale: non sono femminista se credo di potercela fare; lo sono se mi batto perché tutti possano farcela”. Ricordiamo che per partecipare in presenza agli incontri, ai laboratori e alle passeggiate sarà obbligatoria la prenotazione, fino a esaurimento dei posti, al numero +393314373087 (anche via WhatsApp).
(Foto di Fabio Rinaldi)